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Il “dolce veleno” più usato al mondo

Tempo di lettura: 2 minuti

Quotidianamente, facciamo uso, anzi abuso, di zucchero fin dalle prime ore della mattina, ovvero da quando ci svegliamo.
Iniziamo dalla colazione mettendo zucchero nel caffè, tè, cappuccino ecc… e proseguiamo ad assumerlo tramite brioche, cornetto, biscotti o, per chi crede di tenersi in forma, con le gallette  di riso o mais.
Tuttavia quasi nessuno conosce la vera natura di questa sostanza, perchè “se lo conosci lo eviti”.
Certamente, se usato in minime quantità non dà problemi, ma vediamo come e quanto viene lavorato.
Lo zucchero grezzo si chiama così in quanto è meno lavorato: tutto parte dal  succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero.
Il prodotto così ottenuto viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce che è rimasta in eccesso, il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce ancora un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro e successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e centrifugazione. Si arriva così allo zucchero grezzo.
Da qui si passa alla seconda fase di lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno).

Il prodotto finale è una sostanza bianca cristallina che non ha più nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza. zucchero di canna

Lo zucchero di canna grezzo invece è ottenuto direttamente dal succo estratto dalle canne schiacciate mediante operazioni artigianali (quindi senza l’utilizzo di sostanze chimiche). Inoltre, proviene spesso da coltivazioni biologiche ed  ha una consistenza granulosa o in polvere, mai cristallina.

Per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali, inizialmente presenti e poi eliminati tramite la raffinazione (in particolare il Calcio e il Cromo), per ricostituire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutta dalla raffinazione.

Lo zucchero bianco è tossico a livello intestinale, ove provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale e l’alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze che ciò comporta (coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di sostanze tossiche, ecc.).

A tale proposito avrete certamente notato il fastidioso senso di gonfiore e pesantezza che si avverte dopo aver mangiato dolci elaborati, ricchi di zucchero.
Ciò è causato dal rapido e violento assorbimento dello zucchero che ne fa salire il livello nel sangue, la cosiddetta glicemia. Di fronte a tale subitanea salita, il pancreas risponde immettendo insulina nel sangue e questo provoca una brusca discesa del tasso glicemico detta “crisi ipoglicemica” caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilità, aggressività, debolezza, bisogno di mangiare per sentirsi di nuovo su di tono.
La conseguenza di questa improvvisa caduta degli zuccheri è l’immissione in circolo, da parte dell’organismo, di altri ormoni per far risalire la glicemia, tra cui l’adrenalina che è l’ormone dell’aggressività, della difesa, della tensione.

Adesso resta a noi la scelta su quale e quanto ZUCCHERO usare!

Alessandra Di Guida
Alessandra Di Guida
Nutrizionista

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