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Tumore del collo dell’utero

Tempo di lettura: 6 minuti

Tumore del collo dell’utero
Il cancro del collo dell’utero (cervice uterina) è la quarta neoplasia maligna per frequenza nella popolazione femminile del mondo occidentale, con una incidenza in Italia di 12 casi ogni 100.000 donne e circa 3.700 nuovi casi per anno. Di solito si manifesta con una crescita lenta in un lungo periodo di tempo nel quale, prima della comparsa delle cellule cancerogene, nei tessuti del collo uterino si manifestano modificazioni cellulari anormali (una condizione chiamata displasia). Solo in un secondo tempo il cancro vero e proprio inizia a crescere e a diffondersi in profondità nella cervice e nei tessuti circostanti.

L’incidenza del tumore ha subito dopo cinquant’anni dall’introduzione del Pap-test una riduzione dei nuovi casi e del rischio di morte, tuttavia nel mondo il cancro della cervice rappresenta ancora la terza causa di morte tra le donne.

Fattori di rischio
Sembra che il principale fattore di rischio nel cancro della cervice sia l’HPV genitale (Human Papilloma Virus – Papilloma virus umano), una infezione a trasmissione sessuale. La sua presenza è stata riscontrata in quasi tutti i casi di cancro della cervice e diversi ceppi di HPV giocano un ruolo nel causare la maggior parte dei tumori della cervice. Quando viene esposto all’HPV il sistema immunitario di solito lo blocca, impedendogli di fare danni, ma in un piccolo numero di donne può accadere che il virus sopravviva per anni prima di trasformare alcune cellule della superficie cervicale in cellule tumorali. Circa la metà dei tumori cervicali si manifestano in donne di età tra 35 e 55 anni.
Comunque, poiché la stragrande maggioranza delle donne con HPV genitale non sviluppa il cancro della cervice, si pensa che debbano essere presenti altri co-fattori, come il fumo.
L’HPV genitale viene trasmesso in primo luogo con i rapporti sessuali e, pertanto, i fattori di rischio del cancro della cervice sono in relazione alle abitudini sessuali.

I fattori di rischio includono:

  • Attività sessuale: donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali tendono a non sviluppare il cancro del collo.
  • Rapporti sessuali precoci: evidenze da numerosi studi suggeriscono che i rapporti sessuali da adolescente (prima dei 18 anni) aumentino il rischio di contrarre l’HPV e di sviluppare in seguito il cancro del collo. Le cellule immature sembrerebbero più suscettibili alle modificazioni precancerose provocate dal virus.
  • Rapporti sessuali con partners multipli: partners multipli, o rapporti sessuali con un partner che abbia a sua volta partners multipli, aumentano proporzionalmente la probabilità per la donna di contrarre un’infezione a trasmissione sessuale.
  • Altre infezioni a trasmissione sessuale (STD): la presenza di STD come la clamidia, gonorrea, sifilide o l’HIV/AIDS, fanno aumentare il rischio di aver contratto anche l’HPV.
  • Insufficienza del sistema immunitario: la maggioranza delle donne infettate dall’HPV non sviluppano il cancro della cervice, tuttavia se, in presenza di un’infezione da HPV, un’altra patologia indebolisce il sistema immunitario, allora il rischio di sviluppare il cancro del collo dell’utero può aumentare.
  • Fumo: sebbene non si sappia ancora come il meccanismo agisca, l’associazione tra fumo e cancro della cervice è ben dimostrata e la presenza contemporanea di HPV incrementa il rischio di cancro.

Chiedi al tuo medico quando iniziare lo screening per il tumore del collo dell’utero: l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) raccomanda alle ragazze tra i 13 e i 15 anni di consultare un ginecologo prima ancora di iniziare ad avere rapporti sessuali, per avere indicazioni su come prevenire un’infezione a trasmissione sessuale come l’HPV ed una gravidanza indesiderata. In Italia è attiva una estesa rete di Consultori Familiari dove è possibile ricevere gratuitamente, nella più assoluta riservatezza, tutte le informazioni necessarie.

Sintomi del cancro della cervice
Non esistono sintomi reali correlati al cancro della cervice in fase iniziale: per questo motivo è così importante che il tuo medico ti sottoponga regolarmente ad alcuni tests. Il primo di questi è il pap test che si effettua prelevando delicatamente con una spatolina alcune cellule dalla superficie del collo per esaminarle al microscopio. La maggior parte dei tumori può essere diagnosticato precocemente facendo con regolarità questo semplice test.

Mano a mano che il tumore progredisce possono comparire alcuni sintomi:

  • perdite di sangue dopo i rapporti, intermestruali o in menopausa
  • perdite vaginali acquose o sieroematiche con odore spesso sgradevole
  • dolore pelvico o durante i rapporti

Cause
In generale il cancro si sviluppa quando cellule normali manifestano una mutazione genetica che le trasforma: le cellule normali crescono e si moltiplicano ad una velocità stabilita e muoiono ad un momento predeterminato, mentre le cellule tumorali crescono e si moltiplicano senza nessuno controllo o limite e non muoiono. Il carcinoma (squamoso) della cervice uterina origina di solito nel sottile strato di cellule piatte (cellule squamose: ricorda la mucosa che riveste l’interno delle guancie) che delimitano il collo dell’utero e rappresenta circa l’80% dei tumori del collo. Nel 15% circa dei casi può originare nelle cellule ghiandolari (cellule cilindriche: ricorda la mucosa che riveste la superficie della lingua) che rivestono il canale cervicale ed allora si forma l’adenocarcinoma.

Screening e diagnosi
pap testQuando il cancro della cervice viene scoperto ad uno stadio precoce il trattamento ha più probabilità di successo: per questo si raccomanda di eseguire controlli regolari da iniziare entro tre anni dal primo rapporto sessuale e comunque non oltre i 21 anni.

 

 

Gli esami di screening più importanti sono il pap test ed eventualmente l’HPV DNA test, che può integrare il pap test, ma non sostituirlo.

In caso di sospetto o di sintomi correlabili ad un’infezione a trasmissione sessuale o a lesioni cervicali si deve approfondire la diagnosi con una visita ginecologica durante la quale può essere eseguita una colposcopia ed eventualmente una biopsia. La diagnosi definitiva può richiedere anche l’esecuzione di resezione cervicale con varie tecniche (conizzazione, resezione con ansa etc) che definisca con precisione il tipo istologico ed la presenza o meno di infiltrazione locale della neoplasia.

Stadiazione
La fase successiva prevede l’accertamento dello stadio (cioè il grado di diffusione) della malattia, tappa fondamentale per decidere poi il trattamento più appropriato. L’attuale stadiazione del cervicocarcinoma invasivo è quella proposta dalla FIGO (Federazione Internazionale di ostetricia e Ginecologia) e le procedure diagnostiche suggerite per la stadiazione sono: esame vaginale bimanuale e vagino-rettale (eventualmente in anestesia generale), colposcopia, biopsia (già citate nelle procedure diagnostiche), Rx torace, urografia. Cistoscopia e procto-sigmoidoscopia solo nel sospetto clinico di invasione.
Esami strumentali utili per individualizzare la terapia ma non previsti per la definizione dello stadio sono: TAC, RMN, linfoangiografia e le procedure chirurgiche di stadiazione.

Stadiazione FIGO

  • Stadio 0 (T0) Carcinoma in situ, carcinoma intraepiteliale.
  • Stadio I (T1) Il carcinoma è strettamente limitato alla cervice.
  • Stadio II (T2) Il carcinoma si estende oltre la cervice senza raggiungere la parete pelvica. Coinvolge la vagina ma non raggiunge il terzo inferiore.
  • Stadio III (T3) Il carcinoma è esteso fino alla parete pelvica. Non si apprezza spazio libero da tumore tra neoplasia e la parete pelvica alla esplorazione rettale.
  • Stadio IV (T4) Il carcinoma ha clinicamente coinvolto la mucosa della vescica del retto o è esteso oltre la pelvi vera.

Quali sono i trattamenti per il cancro cervicale?
I trattamenti per il cancro della cervice dipendono dallo stadio della malattia, dal volume del tumore, dall’età della donna, dalle sue condizioni generali e dal desiderio di avere una gravidanza. Il trattamento per cancro della cervice durante la gravidanza può essere rinviato, in funzione dello stadio di malattia e di quanti mesi manchino per il parto.

Tipi principali di trattamento:
Chirurgia: si rimuove il cancro con un’operazione
Radioterapia: si usano alte energie radianti per distruggere le cellule tumorali
Chemioterapia: si usano farmaci specifici anti-tumorali
Attualmente i trattamenti standard impiegati per il cervicocarcinoma sono principalmente due: la chirurgia e la radioterapia. Queste due modalità di trattamento sono riconosciute come ugualmente efficaci sia per il controllo locale della malattia, sia per i risultati positivi sulla sopravvivenza.
Il trattamento chirurgico è utilizzato prevalentemente quando la malattia è in fase iniziale. Con il progredire dello stadio la terapia prevalentemente utilizzata è quella radiante.

Prevenzione
Il rischio di tumore della cervice si può ridurre mediante misure che prevengano l’infezione da HPV. Questo virus si trasmette con il contatto pelle a pelle da qualunque parte del corpo infetta, non solo direttamente tramite rapporti sessuali: usare il profilattico ad ogni rapporto riduce il rischio di contagio. Ugualmente utile è limitare il numero di partners, ritardare il primo rapporto sessuale a dopo l’adolescenza e non fumare. L’uso del vaccino anti HPV sembra utile nelle ragazze tra gli 11 e i 12 anni ed è più efficace nelle donne che non hanno ancora avuto rapporti. Sebbene sembri che il vaccino sia in grado di ridurre di circa il 70% i casi di cancro della cervice, non è in grado di prevenire l’infezione da parte di tutti i tipi di virus in grado di causare il cancro: il pap test rimane pertanto fondamentale.

 

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